Sono qui per fare Acroyoga, perché stiamo facendo Yoga?
L’Acroyoga e lo Yoga non sono legati solo dal nome che portano, ma sono discipline che si compenetrano e si esaltano tra loro.
Le lezioni di Acroyoga spesso si aprono con una prima parte legata ad uno stile yogico più tradizionale, per cui per la prima mezz’oretta la lezione potrebbe avere uno stile meno acrobatico di quello che ti aspetti, però è molto importante non sottovalutare questa fase.
Vediamo perché.
I movimenti
L’Acroyoga è una disciplina aperta a tutti, a partire dagli atleti più attivi fino a chi non ha mai praticato sport prima, dai più ai meno giovani. Questo significa che ogni tipo di fisicità è bene accetta. Alcuni dei tuoi compagni saranno più o meno flessibili, più o meno forti, ma tutti dovranno essere pronti per le sequenze di Acroyoga.
L’Acroyoga, infatti, richiederà comunque a tutti i vostri corpi movimenti nuovi, per tanto è necessario che questi sappiano cosa devono fare e come lo devono fare. Per insegnarglielo, durante il “riscaldamento” yogico, seguirai delle sequenze guidate di Yoga, chiamate “flow”. I flow saranno costruiti sulla base del programma della lezione di Acroyoga in modo che, in maniera progressiva e morbida, possiate tutti sviluppare la mobilità e la forza propedeutiche alla fase successiva.
Le tue articolazioni, si muoveranno e usciranno dal torpore della vita di tutti i giorni, allungherai muscoli e legamenti. Il tuo corpo si risveglierà in modo tale da poter affrontare al meglio la fase dinamica dell’Acroyoga. Mentre volerai o baserai cercherai costantemente l’equilibrio e per farlo chiamerai in aiuto tutto il tuo corpo. Ti muoverai costantemente anche da fermo, per questo è bene che ogni articolazione venga risvegliata preventivamente con una pratica sicura.
Lo Yoga si presta perfettamente allo scopo in quanto può essere praticato da tutti, anche senza alcuna preparazione fisica. Con movimenti delicati e controllati andrai ad allenare e allungare proprio quello che ti serve. Scoprirai, con un poco di costanza, di poter raggiungere anche obiettivi che sembravano lontani.
L’equilibrio
Nello Yoga ci sono molte posizioni che ci porteranno a scoprire il nostro equilibrio. In modi anche molto diversi tra loro.
Ti sposterai nello spazio intorno a te alla scoperta del tuo baricentro, per capire come spostare il tuo peso senza cadere. Indovina un po’? Ogni tanto cadrai!
Questo ti insegnerà a riconoscere i tuoi limiti, le tue fragilità. Ti insegnerà ad ascoltare il tuo corpo, a percepirne gli squilibri e a capire come correggerlo prima che essi avvengano.
Quello che imparerai nella pratica individuale sarà un tesoro per la pratica in gruppo di Acroyoga. Quando sarai base saprai dove indirizzare la tua attenzione per un miglior sostegno del flyer. Quando sarai flyer capirai dove devi portare il tuo peso, anche se a volte sarà esattamente l’opposto di quello che ti dirà il tuo istinto. Quando sarai spotter sarai in grado di capire subito dove l’equilibrio è più instabile per essere pronto a intervenire al momento corretto.
La respirazione
Un aspetto yogico che ricopre un posto d’onore anche nell’Acroyoga è il respiro. Durante il flow verrai richiamato spesso ad ascoltare il tuo corpo e in particolare ad ascoltare il tuo respiro. Ogni movimento ti porterà a respirare e ogni respiro ti porterà un movimento. Imparerai a fare caso a quanto il tuo respiro sia importante anche nella vita di tutti i giorni.
Respiriamo senza accorgercene e senza sosta da quando nasciamo. Ma non respiriamo sempre nello stesso modo: infatti il nostro umore, le nostre emozioni, la nostra condizione fisica, la nostra posizione possono modificare, anche di molto, il nostro modo di respirare. Capire gli andamenti e le modifiche che il respiro subisce può aiutarci a capire al meglio il nostro reale stato mentale, al di là del conscio e dell’inconscio.
Nell’Acroyoga il respiro ha un ruolo di analisi interiore del proprio io, come nello Yoga, ma trova anche un importante utilità nelle relazioni con gli altri. Trovare la giusta sincronizzazione respiratoria con il proprio partner permette di sentire profondamente i movimenti che si stanno compiendo, permette di farli con meno sforzo e maggiore precisione e, molto importante, permette di sincronizzare i movimenti e le partenze.
Legare i respiri significa creare un ponte di comunione con l’esterno capace di raggiungere il centro del nostro equilibrio.
L’ascolto e il perdono
Ascolto e perdono sono due pietre miliari delle pratiche Yoga. Ascoltare il proprio corpo permette di mettersi in comunicazione con noi stessi e di conoscerci meglio. Perdonare significa riconoscere e accettare i limiti che tutti abbiamo. Nella pratica fisica significa accettare quello che ancora non possiamo raggiungere, perché cadiamo, perché non siamo abbastanza elastici, abbastanza forti. Perdonarci è il primo passo per amarci e accettarci, per cominciare un fruttuoso percorso di miglioramenti. Fare tesoro si queste due parole, non solo nello Yoga, ma anche nella vita, rende potenti e accoglienti.
Usare queste due parole nell’Acroyoga, però, significa mettersi a disposizione del proprio partner con il cuore aperto. Significa sapere che se si cade non esiste colpa, non esiste vergogna, ma esiste analisi, attraverso l’ascolto di sé stessi e attraverso l’ascolto dell’altro. E se un piede è messo male, se un braccio non è teso, se ci si distrae non c’è problema, ma c’è una risata. Perché la più bella lezione dell’Acroyoga è che ridere insieme è il miglior perdono.
Franscesca C.
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